Distrofia e Ictus: "ma ora mi laureo" PDF Drucken E-Mail

Dal libro di Carmelo Abbate: Storie degli altri

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Lei è Alessia. Nasce a Istrana, Treviso, nel 1992. È una bambina vivace, sorridente. Ha 4 anni. Qualcosa non va, il padre e la madre la portano dai medici. Il responso è una mazzata. Distrofia muscolare. I genitori sono devastati, hanno paura, ma la loro bambina sorride. Forza. Si va avanti. Alessia ha 14 anni. Non cammina. Deve usare la sedia a rotelle. La madre è spaventata, Alessia è felice. Che bello, così posso andare ovunque. Passano due anni. Alessia ha un infarto. La cardiologa è sicura. Le restano tre anni di vita. La madre è sotto shock, non sa come dirglielo. Alessia è serena. Non preoccuparti mamma, era previsto, doveva che succedere. Prende la mano della mamma, le sorride. Stai tranquilla, andrà tutto bene. È il settembre del 2015. I medici si preparano a impiantarle un cuore artificiale, ma mettono le mani avanti. Anche se dovesse funzionare, il rischio è altissimo. L’intervento riesce. Passano pochi mesi. Alessia ha un ictus. La operano d’urgenza. Signora non si faccia illusioni, sua figlia molto probabilmente non si sveglierà. Alessia è in terapia intensiva. Apre gli occhi. Sta bene, non ha danni cerebrali. È un miracolo. È il gennaio del 2016. Alessia ha una ricaduta. Le sue condizioni sono disperate, tentano il tutto per tutto con un intervento in extremis. Esce dalla sala operatoria, è stanca, stremata, ma è viva. La madre azzarda una richiesta, se provassero con un trapianto cardiaco? La risposta è categorica. Nelle sue condizioni, sarebbe un cuore sprecato. I genitori non si arrendono, trovano un chirurgo disposto a operarla. È il 30 gennaio del 2017. Arriva la chiamata, abbiamo un cuore. Alessia è sul lettino. Ciao mamma, spero di rivederti. La donna ingoia le lacrime. Passano delle ore. Arriva un’infermiera. È fatta. Vostra figlia ce l’ha fatta. Alessia ha 27 anni. Legge, studia, vorrebbe fare medicina, ha tanti progetti per il futuro. La malattia non la molla, le ha tolto anche l’uso delle braccia, ma non le strapperà mai il sorriso.
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Nelle Storie degli altri c’è la tua vita, la tua carne, la tua anima.
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